Keywords:
giacomo verde, videoarte
Scheda
A poco più di un anno di distanza dalla scomparsa di Giacomo Verde, pioniere della videoarte, del tecnoteatro e dell’arte interattiva italiana e convinto “artivista”, viene pubblicato il corpus di disegni inediti e bozzetti a matita, pastello e collage per video, videoinstallazioni e video performance dell’artista del periodo 1986-1992 (organizzato dall’autore in una sequenza cronologica inversa: 1992-1986). Si tratta della prima pubblicazione nata dal costituendo Archivio Giacomo Verde e illustra la prima fase “tecnoartistica” di Verde: un periodo ben documentato e ricco creativamente parlando, quando approda da autodidatta, nel 1983 dal teatro popolare e di strada alla videoarte opere e installazioni aventi come caratteristica l’artigianalità del “manufatto tecnologico”, l’uso della bassa tecnologia e l’aggiunta di materiali poveri. Gli autori dedicano il libro alla memoria dell’indimenticato Giacomo Verde. Il volume è seguito da una pubblicazione analoga, dal titolo Giacomo Verde installazioni, tv interattive, net art, tecnoteatro (1992-2002).
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Giacomo Verde installazioni, tv interattive, net art, tecnoteatro (1992-2002)
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Biografie autore
Anna Maria Monteverdi, Università degli Studi di Milano
Esperta di Digital Performance, è Professoressa Associata di Storia del Teatro all’Università Statale di Milano (Dipartimento Beni Culturali e Ambientali) e docente di Drammaturgia multimediale e Storia della Scenografia. È fondatrice e direttrice della rivista accademica Connessioni remote dedicata a Arte, Teatro tecnologico e Artivismo. Ha pubblicato: Leggere uno spettacolo multimediale (Dino Audino, 2020), Memoria, maschera e macchina nel teatro di Robert Lepage (Meltemi, 2018), Nuovi media, nuovo teatro (FrancoAngeli, 2011), Rimediando il teatro con le ombre, le macchine, i new media (Giacché, 2014) e, con Andrea Balzola, Le arti multimediali digitali (Garzanti, 2004-2019). È curatrice della mostra Giacomo Verde. Liberare Arte da Artisti (Sp, Camec, 2022).
Flavia Dalila D'Amico, Università degli Studi di Roma La Sapienza
Flavia Dalila D'Amico è una studiosa e curatrice nel campo delle arti performative. I suoi interessi di ricerca si rivolgono alle intersezioni tra corpi, soggettività politiche e tecnologie nell'ambito delle arti dal vivo. Con la supervisione della Prof.ssa Valentina Valentini, nel 2017 ha ottenuto il titolo di Dottore di Ricerca in Musica e Spettacolo presso Sapienza Università di Roma, con una tesi volta a indagare la relazione tra le disabilità e il teatro, confluita in parte nella monografia Lost in Translation. Le disabilità in scena, (2021, Bulzoni Editore). Nel 2014 ha vinto una borsa di studio “DAAD”, programma di scambio internazionale che le ha permesso di studiare presso la Freie Universität di Berlino con la supervisione della Prof.ssa Susanne Foellmer. È stata assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Pianificazione, Design e Tecnologia dell'Architettura di Roma La Sapienza, indagando da una prospettiva storico-critica il ruolo degli artisti visivi e performativi, nei processi di innovazione tecnologica.
Vincenzo Sansone, Università degli Studi di Milano
Vincenzo Sansone, laurea magistrale in Teorie e tecniche dello spettacolo digitale (Sapienza Università
di Roma), è dottore di ricerca in Studi Culturali Europei/Europäische Kulturstudien (Università di Palermo). È stato ricercatore in visita presso l’Università Pompeu Fabra di Barcellona e l’Università Politecnica di Valencia.
È anche attore e scenografo digitale. Il focus delle sue ricerche concerne le seguenti aree: arti performative, nuovi media, animazione, tecnologie AR, software culture, cultura visuale. Nel 2021 è stata pubblicata la sua prima monografia Scenografia Digitale e Interattività. Il video projection mapping nuova macchina teatrale della visione (Aracne Editrice). Attualmente è professore a contratto presso l’Università degli Studi di Milano
e l’Accademia di Belle Arti di Brera.
Pubblicato
aprile 15, 2022
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