Norme redazionali

Impostazioni grafiche

  1. Margini della pagina: superiore 5,5 cm; inferiore 5 cm; sinistro 4,5 cm; destro 4,5 cm; intestazione 3,5 cm. I numeri di pagina vanno collocati in alto all’esterno.
  2. All’inizio del comma si rientra di 0,7 cm; lo stesso vale per le note. Non si rientra all’inizio di ogni capitolo o paragrafo; dopo una citazione “a blocchetto”; dopo un elenco numerato o puntato, dopo una tabella, dopo un’immagine.
  3. Font carattere: “Garamond”.
  4. Il carattere del testo va impostato in corpo 11, con interlinea singola.  Quello delle citazioni estese (cf. infra) va in corpo 10, mentre le note a piè di pagina saranno in corpo 9, sempre con interlinea singola.
  5. Il titolo di ogni capitolo va posto sul primo rigo, centrato, in corpo 14 seguito da 6 righe bianche in corpo 14, interlinea singola, al centro delle quali si potrà eventualmente collocare un esergo (corpo 10, allineamento a destra).
  6. I capitoli vanno divisi preferibilmente in paragrafi e eventualmente in sottoparagrafi, separati da due righe bianche. I titoli dei paragrafi, allineati a sinistra, sono seguiti da una riga bianca; la numerazione progressiva è in cifre arabe separate da un punto dal numero del capitolo (es.: 5.1 I consumi privati in sanità). Gli eventuali titoli dei sottoparagrafi, allineati a sinistra, sono in corsivo, ma la loro numerazione progressiva va in tondo, sempre separata dal punto dalle precedenti (es. 5.1.3 Il performance management in sanità). Una riga bianca può separare due capoversi non titolati.
  7. I numeri delle note a piè di pagina vanno posti in esponente dopo il segno di interpunzione; le note iniziano con il numero corrispondente, sul rigo, seguito da un punto e da uno spazio (ogni nota inizia con un rientro di 0,7 cm).
  8. Le citazioni nel corpo del testo e delle note, anche di una singola parola, vanno poste in corsivo o tra virgolette caporali; se invece superano le 4 righe vanno a costituire un capoverso a parte (citazione “a blocchetto”), preceduto e seguito da una riga bianca, in corpo 10 nel testo e in corpo 9 nelle note con interlinea singola, rientrato di 0,7 cm a sinistra (1,4 cm nel caso di testi poetici) e a destra (0,7 cm), senza virgolette.
  9. Le virgolette caporali si usano, oltre che per le citazioni, per i dialoghi;  le virgolette alte vanno impiegate per le citazioni dentro le citazioni, e per segnalare un significato diverso dall’uso corrente; gli apici semplici infine si usano per le traduzioni di parole in altre lingue e le chiose di termini arcaici.
  10. Il trattino corto (-) unisce  due nomi, comuni o propri; il trattino lungo (–­­) apre e chiude un inciso.
  11. Tre puntini fra parentesi tonde indicano le citazioni frammentarie; le parentesi quadre si usano all’interno di parentesi tonde.
  12. Parole e frasi in latino vanno in corsivo, se all’interno di testo o note in lingua moderna.
  13. Se in una nota si ricorre allo stesso articolo o volume citato nella nota precedente, si usa la formula ibid., seguita dalla virgola e dal numero di pagina (o pagine) specifico, qualora sia diverso.
  14. Se lo si ritiene opportuno si può ricorrere ad abbreviazioni indicanti i testi citati più spesso, segnalandole debitamente la prima volta che se ne fa uso.

 

Riferimenti bibliografici

I riferimenti bibliografici in nota si fanno in forma semplificata, sciogliendo le sigle nella Bibliografia, alla fine del volume. Ogni sigla è formata dal cognome dell’autore e dall’anno di pubblicazione, seguiti ove necessario da una virgola e (senza p./pp.) dal numero di pagina/pagine a cui si fa riferimento (es. Orlandi 1995, 1; se si deve menzionare una nota, si scriverà Orlandi 1995, 2, n. 5). Le pubblicazioni dello stesso autore uscite nello stesso anno si distinguono con delle lettere (es. Segre 2009b, 15): nel caso di autori multipli se ne uniscono i cognomi con un trattino lungo senza spazio (es. Brioschi–Di Girolamo 1984, 23-28); se gli autori sono più di tre si indica il cognome del primo seguito da et alii (es. Bianchi et alii 1995, 88-90).

Nella Bibliografia (graficamente impostata come un capitolo: titolo in corpo 14, testo in corpo 11) si riportano (con un rientro sporgente di 0,7 cm) in ordine alfabetico le sigle, seguite dal segno di uguale (=) e dal riferimento bibliografico corrispondente. Quest’ultimo si compone come segue:

 

 

  1. volumi non collettanei
  2. A)   Iniziale puntata del Nome e Cognome dell’autore; nel caso di più autori, i rispettivi nomi e cognomi sono separati da una virgola.
  3. B)    Titolo dell’opera in corsivo; se esso include un titolo secondario, quest’ultimo andrà in tondo.
  4. C)   Eventuale curatore, preceduto dalla formula “a c. di”; nel caso di volumi in lingua straniera si ricorrerà alle formule corrispondenti.
  5. D)   Luogo (in lingua originale) e data di pubblicazione; se i luoghi di pubblicazione e/o gli editori sono più di uno, vanno separati da un trattino lungo (es. Roma–Bari); se quella che a cui ci si riferisce non è la prima edizione, bisognerà segnalarne il numero in apice subito dopo l’anno, precisando eventualmente dopo il titolo, tra parentesi, l’anno della prima edizione. Numero complessivo dei volumi, nel caso ve siano diversi.
  6. volumi collettanei (miscellanee, atti di convegni)

Al punto A) va collocato l'iniziale puntata del Nome e Cognome del curatore (o dei curatori), seguito tra parentesi dalla formula «a cura di» o corrispondente nella lingua del volume.

Gli atti di convegni hanno al punto B) il titolo dell’opera, in corsivo, seguito da un punto e dall’indicazione del luogo e della data del convegno in tondo; nel caso particolare di convegni periodici di società scientifiche privi di titolo specifico si presentano in corsivo il luogo e la data in cui si sono svolti.