Informazioni

La Collana “Information, Law and Society” nasce all’interno delle attività di ricerca del Centro di Ricerca Coordinato in Information Society Law (“ISLC”) dell’Università degli Studi di Milano, fondato e coordinato da Giovanni Ziccardi, Professore di Filosofia del Diritto (Informatica Giuridica) nell’Ateneo milanese, e operante in seno al Dipartimento di Scienze Giuridiche “Cesare Beccaria” dell’Università degli Studi di Milano.

Il tema-cuore della collana è il rapporto tra il diritto e la tecnologia in tutte le sue manifestazioni. Dall’informatica giuridica al diritto delle nuove tecnologie, dall’intelligenza artificiale agli aspetti filosofici, sociologici, deontologici, etici e di teoria generale delle tecnologie, dai crimini informatici ai reati d’odio online, dalle discriminazioni in ambito digitale sino ai temi legati alla libertà di manifestazione del pensiero sulle piattaforme, ai diritti digitali, alla tutela dei soggetti deboli (soprattutto minori e anziani), alla disinformazione e teorie del complotto, alla centralità della persona, e dell’essere umano, in una società tecnologica sempre più sorvegliata e invasiva (con un approccio all’europea, o “antropocentrico”).

Lo scopo della collana è quello di garantire pubblicazioni in open access, soprattutto (ma non esclusivamente) in lingua inglese, in tre ambiti principali:
1) La preparazione di manuali in open access da utilizzare in corsi universitari sui temi del diritto delle nuove tecnologie;
2) la raccolta di contributi con un reale respiro internazionale, provenienti da studiosi di tutto il mondo, per superare un approccio spesso “locale” e garantire una visione ampia dei problemi e delle tendenze attuali;
3) la pubblicazione di monografie, anche di giovani studiosi e studiose alla loro prima pubblicazione, incardinati nell’Ateneo milanese o, comunque, impiegati nelle attività di ricerca di Ateneo (ad esempio i fellow internazionali dei centri, o i docenti di Master e Corsi di perfezionamento).

I comitati di Collana valuteranno con cura qualsiasi proposta perverrà, soprattutto se volta a esplorare temi non ancora ben analizzati nel panorama accademico mondiale.