Quale università dopo il PNRR?

Keywords:

Università, PNRR, sviluppo economico

Scheda

L’università ha ormai assunto un ruolo chiave nei processi di crescita economica, oltre che civile, dei Paesi avanzati. Le sue funzioni di formare competenze e capitale umano ad alta qualificazione, da un lato, e di produrre e far circolare nuove conoscenze, dall’altro, sono considerate cruciali nelle economie della conoscenza basate sulla capacità di innovazione. Inoltre, le università europee vengono viste anche come canali di mobilità sociale e possono essere considerate come strumenti di produzione di beni pubblici
capaci di favorire l’inclusione sociale e società più giuste. Tuttavia il sistema universitario italiano – anche e soprattutto per colpe non sue ma dei vari governi che si sono succeduti e del tipo di sistema produttivo in cui si trova a operare – ha mostrato sia una bassa efficienza ed equità nel fornire capitale umano in misura adeguata a favorire una “via alta” allo sviluppo, sia una performance nella ricerca che, per quanto buona, si è rivelata insufficiente a innescare rilevanti processi di innovazione economica.
È evidente che il primo passo da fare per chi voglia far recuperare all’università italiana efficienza ed equità è quello di diagnosticare con chiarezza le cause di questa performance insoddisfacente. Su una tale diagnosi si
sono esercitati gli estensori del PNRR, partendo da una visione dell’università quale potenziale motore dell’innovazione e della crescita economica. Come possiamo valutare, all’interno di questa visione, le misure contenute nella Missione 4 “Istruzione e Ricerca” del PNRR? Le riforme previste e gli investimenti
stanziati affrontano in modo adeguato le cause delle inefficienze e iniquità del nostro sistema universitario?
In questo volume si cerca di dare qualche risposta a queste domande. Nell’Introduzione e nella Prima Parte si analizzano le principali carenze dell’università italiana nello svolgere un ruolo di motore dello sviluppo, le loro cause, nonché alcuni degli interventi previsti dalla Missione “Istruzione e ricerca” del PNRR. Nella Seconda Parte e nelle Conclusioni si discute invece criticamente l’impatto che il PNRR potrà avere su alcuni aspetti del sistema universitario, nonché alcune delle sfide che non sono state affrontate e che dunque rimangono aperte.

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Biografie autore

Marino Regini

è professore emerito di Sociologia Economica all’Università di Milano, dove presiede il Gruppo di progetto UNIMI 2040. Le sue pubblicazioni riguardano i rapporti fra stato e mercato, le relazioni industriali e, in anni più recenti, i sistemi universitari. Fra i suoi libri: Mediterranean Capitalism Revisited (Cornell University Press 2021, con L.Burroni e E.Pavolini, eds), Università e innovazione (Il Mulino 2019, curato con C.Trigilia), Salvare l’università italiana (Il Mulino 2017, con G.Capano e M.Turri), European Universities and the Challenge of the Market (Elgar 2011).

Rebecca Ghio

è assegnista nel gruppo di progetto UNIMI 2040 e dottoranda in “Economic sociology and labour studies” all’Università Statale di Milano. Si è laureata in Cooperazione sviluppo e innovazione nell’economia globale all’Università degli studi di Torino. É stata coordinatrice nazionale di un’associazione studentesca universitaria e il suo principale interesse di ricerca riguarda l'istruzione superiore. 

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Pubblicato

dicembre 5, 2022

Dettagli di questa monografia

ISBN-13 (15)

979-12-5510-010-2 (PDF)