Keywords:
coltivazioni idroponiche, orticoltura urbana, suoli abbandonati, suoli contaminati, coinvolgimento sociale, design sociale, community design, partecipazone, cittadinanza attiva, economia circolare solidale
Scheda
Il volume descrive un progetto di ricerca-azione nato per rispondere ai bisogni delle nuove povertà che la pandemia del Covid ha messo a nudo nell’area di Via Padova a Milano, quartiere multietnico già marginale della Grande Milano. Come risposta a questo stato di crisi e basandosi su una solida rete territoriale di enti del terzo settore, La terra che non c’è ha usato una serie di terreni abbandonati, sottoutilizzati o inattivi per produrre alimenti freschi, – con il coordinamento scientifico del Dipartimento DISAA-Università degli Studi di Milano – applicando tecniche di coltivo fuori suolo per creare orti-giardini autocostruiti, gestiti con gli abitanti del quartiere. La terra che non c’è ha costruito un’innovativa comunità orticola urbana, composta da giovani studenti, volontari, anziani, disabili, che dona i suoi prodotti a chi ha socialmente più bisogno, agli invisibili del quartiere, realizzando un’economia circolare solidale.
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Podcast di presentazione del volume
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Biografie autore
Antonio Ferrante
è Professore Ordinario presso il Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano nel settore dell’Orticoltura e Floricoltura. Titolare degli insegnamenti inerenti alle coltivazioni in serra e l’orticoltura. Le principali tematiche di ricerca riguardano la valutazione della qualità dei prodotti ortofloricoli alla raccolta e in postraccolta, l’ottimizzazione della nutrizione delle colture coltivate in sistemi idroponici innovativi in serra o semplificati per le aree urbane, la caratterizzazione di prodotti biostimolanti e valutazione della loro efficacia nel mitigare l’effetto degli stress abiotici. Antonio Ferrante è Presidente della Società di Ortoflorofrutticoltura Italina (SOI). I risultati delle attività di ricerca sono pubblicati in più di 200 pubblicazioni scientifiche e tecniche.
Elisabetta Bianchessi
ha fondato nel 2014 T12-Lab a Milano, associazione culturale e agenzia di ricerca-azione in progetti di design sociale-relazionale, spazio pubblico, rigenerazione urbana-ambientale, da cui nascono progetti con comunità fragili. Dal 2012 è Socio Onorario di Liveinslums ong, come responsabile scientifico di progetti di cooperazione ambientale, progettazione paesaggistica e orticoltura urbana nelle megalopoli africane.
Elisabetta Bianchessi dal 2021 è Adjunt Professor in Community Design, Master of Arts in Social Design (En) presso NABA, Nuova Accademia Belle Arti di Milano. Ha creato e diretto il Master Paesaggi Straordinari in Landscape Design - Public Art del Politecnico di Milano e NABA Nuova Accademia Belle Arti Milano (2008 - 2013); ha creato e diretto la International Summer School per il Bergamo Landscape and Garden Institute dell’Università degli Studi di Bergamo, (2014 - 2018). In precedenza è stata Adjunt Professor di progettazione del paesaggio e dello spazio pubblico presso Politecnico di Milano, Facoltà di Architettura (2003-2013) e Master World Natural Heritage Management-Unesco Trento, della Provincia Autonoma di Trento in collaboarazione con l’Università degli Studi di Torino (2013-2017).
Elisabetta Bianchessi è architetto con lode (presso Politecnico di Milano - Faculdade de Arquitectura Lisboa - Escuela Tecnica Superior de Arquitectura de Madrid) e Dottore di Ricerca in Progettazione Architettonica con lode (presso Escuela Tecnica Superior de Arquitectura de Madrid - Escola Tècnica Superior d'Arquitectura de Barcelona).
Pubblicato
aprile 4, 2023
Copyright (c) 2023 Authors, Milano University Press